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Rischio incendio di interfaccia

Il patrimonio boschivo italiano è stimato intorno a 8.675.100 ettari, pari al 28% della superficie totale del Paese.

Negli ultimi 20 anni sono stati distrutti dal fuoco circa 2.697.000 ettari di superficie boscata.

La riduzione del danno causato da un incendio dipende non solo dalla tempestività dell’intervento, ma anche da un’attenta previsione del rischio ai fini della zonizzazione delle aree a maggior rischio e di una implementazione della gestione delle risorse. Nell’Italia centrale il periodo estivo (luglio-settembre) è quello a più elevata probabilità di accadimento di tali eventi calamitosi, tale situazione è ben evidenziata dalla “mappa dell’indice di rischio da incendio boschivo” qui allegata.

Mappa dell’indice di rischio da incendio boschivo nei mesi estivi riferito alle province italiane

L’estinzione degli incendi boschivi è di competenza dei Comuni e delle Comunità montane, sotto la direzione del Corpo Forestale dello Stato (C.F.S.). L’area geografica entro cui si estende il territorio comunale di Molfetta, dato lo sfruttamento del terreno e l’indiscriminata opera di disboscamento compiuta dall’uomo, hanno portato alla quasi totale scomparsa delle aree di vegetazione a macchia mediterranea, degradata così a pseudo-steppa. La maggior parte delle macchie attualmente esistenti nell’agro sono infatti di dimensioni modeste e per lo più dislocate in prossimità di avvallamenti come le lame oppure in prossimità di piccole alture o dislivelli del terreno. Si tratta di residui di vegetazione spontanea, che sorgono su terreni aspri e rocciosi, quindi inadatti alla coltivazione.

Nella parte più alta del territorio, in prossimità delle grotte, la vegetazione erbacea è bassa e stentata e di tipo steppico. Non vi sono dati certi e documentati che possano comprovare le cause d’incendio. Comunque, l’analisi sul campo del territorio ha evidenziato :

  • la mancata pulizia dei rami secchi;
  • la presenza di frammenti di vetri di bottiglie, carcasse metalliche abbandonate e materiali di rifiuti edili.

Tuttavia, rimane presente la possibilità che si verifichino incendi nella zona agricola e lungo le strade vicinali per la presenza di terreni incolti.

Per le aree urbane a verde la possibilità di propagazione incendio è generalmente bassa per la manutenzione continua predisposta dal comune e per il basso irraggiamento del suolo.

Per cui il C.O.C. venuto a conoscenza di un incendio nel territorio comunale, informa il Nucleo Specializzato Antincendi Boschivi del C.F.S. e i VV.F. nel caso di pericolo per abitazioni, strade e altre infrastrutture.

Inoltre, il C.O.C.:

  • invia subito sul posto la squadra addetta allo spegnimento;
  • mobilita i mezzi meccanici necessari (ruspe, etc.);
  • recluta personale e mezzi nel caso la squadra di intervento risulti insufficiente;
  • chiede, previo accordo con chi dirige le operazioni, l’intervento di personale e mezzi alle Comunità Montane, al C.F.S., ai VV.F. nel caso quelli locali risultino insufficienti;
  • provvede all’assistenza logistica delle squadre di intervento (in particolare bevande e viveri).

Vedi anche:

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